1. IL QUADRO DELLA TRANSIZIONE FORZATA
1.1 La normativa che cambia il volto della mobilità italiana
Il 1° ottobre 2025 segnerà un punto di svolta per la mobilità italiana. In quella data, infatti, dovrebbe scattare il divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5 nelle quattro regioni del Nord Italia: Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Una misura che, secondo i dati più recenti, potrebbe però essere soggetta a rinvio.
La base normativa di questa rivoluzione silenziosa affonda le radici nel Decreto-Legge 12 settembre 2023, n. 121 e nelle successive delibere regionali, con particolare riferimento alla DGR Lombardia n. 2634 del 24 giugno 2024. Ma negli ultimi giorni di giugno 2025, il quadro si è complicato: diverse fonti istituzionali e notizie stampa riportano la presentazione di un emendamento da parte della Lega al Decreto Infrastrutture. La proposta mira a posticipare il divieto di circolazione al 31 ottobre 2026. La conversione in legge del decreto, che determinerà il destino del blocco, è attesa entro metà luglio 2025.
Le limitazioni si applicano principalmente nei Comuni di Fascia 1 delle quattro regioni coinvolte, oltre che nei Comuni di Fascia 2 con popolazione superiore a 30.000 abitanti (Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso, San Giuliano Milanese). Il divieto opera dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30, con applicazione permanente durante tutto l'anno.
Un aspetto che complica ulteriormente il quadro è la frammentazione normativa territoriale. Roma, ad esempio, ha anticipato i tempi con la sua "Fascia Verde", introducendo divieti per le auto diesel Euro 5 già dal 1° novembre 2024, mentre altre regioni hanno rivisto e posticipato le loro restrizioni iniziali. Questa frammentazione rende la gestione della conformità particolarmente complessa, specialmente per le aziende che operano su scala interregionale.
1.2 I numeri di una rivoluzione: oltre 4,2 milioni di veicoli diesel Euro 5 interessati
I numeri del blocco per i veicoli diesel Euro 5, previsto per ottobre 2025, raccontano di una trasformazione di portata epocale per la mobilità nazionale. Basandosi sui dati più recenti e consolidati (fonti: ACI, ISTAT, UNRAE 2024), il provvedimento interesserà direttamente un bacino di oltre 4,2 milioni di veicoli, con un impatto significativo sia sul parco auto che su quello commerciale.
Composizione dei 4,2 milioni di veicoli diesel Euro 5 interessati dal blocco
L'analisi dimensionale del blocco evidenzia i seguenti punti chiave:
- 3,7 milioni di autovetture diesel Euro 5 coinvolte. Questo è il numero di veicoli privati direttamente interessati dal divieto, corrispondente all'8,8% dell'intero parco circolante nazionale. Un numero inferiore rispetto a stime precedenti, ma che rappresenta comunque una quota di veicoli immatricolati tra il 2011 e il 2015, dunque ancora ampiamente in uso.
- Un parco veicoli commerciali obsoleto e fragile. Il blocco impatterà anche circa 551.000 veicoli commerciali Euro 5 (il 12,2% della categoria). Questo si inserisce in un contesto già critico: il parco commerciale italiano, forte di 4,515 milioni di mezzi, è estremamente vetusto, con un 37,2% di veicoli ante Euro 4 (con oltre 19 anni di età) e un ulteriore 16,8% classificato Euro 4.
- Un forte impatto concentrato al Nord. La misura avrà una particolare risonanza geografica. Si stima, infatti, che circa 1,33 milioni di autovetture diesel Euro 5 (ovvero il 36% del totale nazionale) siano concentrate nelle sole quattro regioni interessate dal blocco: Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.
- Il settore della logistica si trova in prima linea. ASSOTIR (Associazione Nazionale Trasportatori Italiani su Strada) stima investimenti necessari di oltre 1 miliardo di euro per adeguare le flotte, con un impatto che si estenderà a cascata su tutta la catena del valore. Considerando che la logistica rappresenta il 9% del PIL italiano, l'aumento dei costi di trasporto si tradurrà inevitabilmente in pressioni inflazionistiche.
1.3 Cronoprogramma e variazioni territoriali
Il cronoprogramma originario prevede un'attuazione graduale:
- 1° ottobre 2025: Autovetture (categoria M1) diesel Euro 5
- 1° ottobre 2026: Veicoli M2, N1 e N2 (trasporto persone oltre 8 posti e merci fino a 12 tonnellate)
- 1° ottobre 2027: Tutti i veicoli restanti (categorie N3 e M3)
Tuttavia, le recenti dichiarazioni istituzionali suggeriscono uno slittamento generalizzato di 12 mesi, con l'obiettivo di permettere un adeguamento meno traumatico del mercato.
Come alternativa immediata, resta operativo il servizio MoVe-In (Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti), che consente la circolazione entro limiti chilometrici annuali monitorati tramite scatola nera. Le soglie chilometriche variano in base alla categoria del veicolo, alla classe emissiva e alla regione di adesione, rendendo il sistema una misura tampone che consente un utilizzo limitato del veicolo, piuttosto che una soluzione a lungo termine.
2. L'IMPATTO ECONOMICO: QUANDO L'AMBIENTE COSTA CARO
2.1 Il conto da un miliardo per la logistica italiana
Il settore dei trasporti e della logistica si trova a fronteggiare quello che gli operatori definiscono un "tsunami economico". I dati ASSOTIR parlano chiaro: le aziende di trasporto dovranno sostenere investimenti di oltre 1 miliardo di euro per sostituire anticipatamente veicoli ancora perfettamente funzionanti, con una vita utile residua media di 5-8 anni.
L'impatto si articola su più livelli:
Costi diretti per le imprese:
- Sostituzione anticipata di mezzi ancora ammortizzabili
- Incremento dei costi di finanziamento per l'acquisizione di nuovi veicoli (con tassi di interesse elevati)
- Potenziale riduzione della capacità operativa durante la fase di transizione
Effetti a cascata sui prezzi: La logistica italiana, che muove merci per un valore di centinaia di miliardi di euro, trasferirà inevitabilmente questi costi aggiuntivi sui prezzi finali. In un contesto già caratterizzato da pressioni inflazionistiche, questo meccanismo rischia di alimentare una spirale che colpirà tutti i settori economici.
2.2 Famiglie e PMI: tra 15.000 e 25.000 euro a veicolo
Per le famiglie italiane, il blocco diesel Euro 5 si traduce in una spesa imprevista e significativa. I costi di sostituzione oscillano tra 15.000 e 25.000 euro per veicolo, una cifra che per molte famiglie rappresenta una parte considerevole del reddito annuale.
Le PMI si trovano in una situazione ancora più critica. Molte piccole imprese di trasporto, già alle prese con margini ridotti, potrebbero non essere in grado di sostenere gli investimenti necessari, rischiando la cessazione dell'attività.
Gli incentivi statali attuali si sono rivelati drammaticamente insufficienti:
- Gli incentivi 2024 per benzina e diesel sono già esauriti
- Il bonus massimo di 3.000 euro con rottamazione è inadeguato rispetto ai costi effettivi
- Nel 2025, il governo non ha rinnovato gli ecobonus statali per auto elettriche e ibride
Alcune regioni hanno attivato incentivi propri, ma con dotazioni limitate:
- Lombardia: fino a 3.000 euro per auto Plug-In Hybrid
- Sicilia: 5.000 euro per auto elettriche, 2.500 euro per full hybrid
- Alto Adige: contributi fino al 50% della spesa
2.3 Il paradosso del mercato dell'usato
Il blocco diesel Euro 5 sta generando un paradosso nel mercato dell'usato. Da un lato, la svalutazione forzata di milioni di veicoli comporta perdite patrimoniali significative per i proprietari. Dall'altro, si registra una saturazione del mercato dell'usato nelle regioni non interessate dal blocco, con conseguenti rincari fino al 38% per le categorie conformi.
Questo fenomeno crea una distorsione geografica del mercato, penalizzando ulteriormente i residenti delle regioni soggette a restrizioni e avvantaggiando chi può permettersi di acquistare nelle aree non interessate dal blocco.
3. LA QUESTIONE SOCIALE: CHI PAGA DAVVERO IL CONTO VERDE
3.1 L'iniquità della transizione ecologica
Uno degli aspetti più controversi del blocco diesel Euro 5 è il suo impatto regressivo. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare da una misura ambientale "progressista", le conseguenze ricadono in modo sproporzionato sulle fasce di popolazione più vulnerabili.
Le famiglie a basso reddito, che tendenzialmente possiedono veicoli più datati, si trovano costrette a sostenere costi di sostituzione che possono rappresentare una parte significativa del loro reddito annuale. Paradossalmente, chi ha maggiori risorse economiche e può permettersi veicoli più recenti non subisce praticamente alcun impatto.
3.2 Periferie penalizzate e digital divide
I residenti delle aree periferiche pagano un prezzo doppio: non solo possiedono più spesso veicoli soggetti al blocco, ma hanno anche minori alternative di trasporto pubblico. Questo crea il rischio di una vera e propria "mobility divide", dove l'accesso alla mobilità diventa un privilegio legato al reddito e alla zona di residenza.
Il sistema MoVe-In, pur rappresentando un'alternativa tecnologicamente avanzata, introduce nuove barriere:
- Costi aggiuntivi per l'installazione della scatola nera
- Complessità gestionale per utenti meno digitalizzati
- Necessità di competenze tecniche per ottimizzare l'utilizzo dei chilometri disponibili
3.3 Il rischio di una "mobility divide"
L'analisi sociologica suggerisce diversi scenari di adattamento alla nuova normativa:
Strategie di compliance:
- Sostituzione del veicolo (per chi può permetterselo)
- Migrazione al trasporto pubblico locale (dove disponibile)
- Adozione di soluzioni di car-pooling e sharing
Strategie di elusione:
- Spostamento della registrazione del veicolo
- Utilizzo di veicoli intestati ad altri
- Ricorso a soluzioni di retrofit "creative"
La preoccupazione principale è che queste dinamiche possano creare una stratificazione sociale della mobilità, dove l'accesso alla libertà di movimento diventa sempre più legato alle possibilità economiche individuali.
4. IL PARADOSSO AMBIENTALE: SALVARE L'ARIA INQUINANDO IL PIANETA?
4.1 I benefici reali per la qualità dell'aria padana
I dati ARPA 2024 confermano che la Pianura Padana rimane una delle aree più critiche d'Europa per la qualità dell'aria. La misura del blocco diesel Euro 5 si propone di affrontare questa emergenza attraverso una riduzione significativa delle emissioni locali.
Confronto emissioni NOx per categoria di veicolo (mg/km)
I benefici attesi sono considerevoli:
- Una significativa riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx). Per avere un riferimento, il limite normativo per un veicolo diesel Euro 5 è di 180 mg/km di NOx. La sua sostituzione con un veicolo diesel Euro 6 (limite di 80 mg/km) o a benzina Euro 6 (limite di 60 mg/km) comporta un drastico abbattimento delle emissioni. La sostituzione con un veicolo elettrico, invece, azzera le emissioni locali di questo inquinante.
- Diminuzione significativa delle emissioni di particolato PM2.5
- Miglioramento della qualità dell'aria nelle aree urbane più densamente popolate
I benefici sanitari sono potenzialmente rilevanti, considerando che l'inquinamento atmosferico nella Pianura Padana contribuisce a patologie cardiovascolari e respiratorie che rappresentano un costo sanitario e sociale significativo.
4.2 I costi nascosti della rottamazione di massa
Tuttavia, un'analisi più ampia del ciclo di vita rivela un paradosso ambientale significativo. La rottamazione anticipata di milioni di veicoli ancora funzionali comporta:
Spreco di risorse:
- Rottamazione di veicoli con vita utile residua di 5-10 anni
- Perdita di investimenti energetici e materiali già incorporati
Impatti della produzione accelerata:
- Aumento della domanda di materie prime critiche (litio, cobalto, terre rare)
- Pressioni aggiuntive sui processi di estrazione mineraria
La produzione di un veicolo nuovo comporta significative emissioni di CO2. Studi di settore indicano che la fabbricazione di un'auto a combustione interna genera circa 6-7 tonnellate di CO2. Per un veicolo elettrico, a causa della produzione della batteria, questa cifra può salire fino a 15-17 tonnellate. La rottamazione anticipata di milioni di veicoli ancora funzionanti comporta quindi un "debito" di carbonio immediato che richiede molti anni di utilizzo del nuovo mezzo per essere ammortizzato.
4.3 Tra urgenza locale e sostenibilità globale
Il paradosso centrale è che i benefici ambientali locali a breve termine potrebbero essere compensati da un aumento delle emissioni globali nel breve periodo. Questo solleva una questione fondamentale: è sostenibile una politica ambientale che migliora la qualità dell'aria locale attraverso un aumento dell'impatto ambientale globale?
Secondo autorevoli studi internazionali sul lifecycle assessment (LCA), come quelli condotti da Transport & Environment, le auto elettriche oggi in Europa emettono in media circa il 69% in meno di CO2 equivalente per chilometro rispetto ai modelli diesel, considerando l'intero ciclo di vita. È cruciale, tuttavia, contestualizzare questo dato: si tratta di una media europea. Il beneficio reale dipende in modo decisivo dal mix energetico del paese in cui il veicolo viene ricaricato. Per esempio, un'auto elettrica in Svezia, grazie a un'elevata quota di energia rinnovabile, ha un'impronta di carbonio notevolmente inferiore rispetto a una ricaricata in Polonia, dove il mix energetico è ancora fortemente basato sul carbone. Tuttavia, questo vantaggio si manifesta pienamente solo dopo diversi anni di utilizzo, rendendo questionabile la sostenibilità di una sostituzione di massa accelerata.
5. LE ALTERNATIVE SUL CAMPO: IL MERCATO DEL RETROFIT
5.1 GPL e Metano: le soluzioni consolidate
Di fronte alle sfide del blocco diesel Euro 5, il mercato del retrofit offre alternative concrete e economicamente accessibili. Le conversioni a GPL e Metano rappresentano le soluzioni più mature e collaudate.
Conversione GPL:
- Costi di installazione: 800-2.400 euro
- Perdita di potenza: 2-3% (praticamente impercettibile)
- Risparmio carburante: 57% rispetto alla benzina (GPL a 0,722 €/litro vs benzina a 1,695 €/litro)
- Benefici ambientali: riduzione del 55% di NOx e 10% di CO2 rispetto alla benzina
- Vantaggi pratici: parcheggio consentito fino al primo piano interrato, circolazione libera durante i blocchi
Conversione Metano:
- Costi di installazione: 1.290-2.400 euro
- Perdita di potenza: 5-10% (più avvertibile del GPL)
- Benefici ambientali: riduzione del 20% di CO2 rispetto alla benzina
- Vantaggi pratici: nessuna limitazione per parcheggi sotterranei, rete di rifornimento capillare (oltre 600 stazioni)
- Impatto spazio: riduzione del 20-25% del bagagliaio
5.2 L'ibrido retrofit: innovazione o illusione?
Il retrofit ibrido rappresenta la frontiera più avanzata delle conversioni, con soluzioni che promettono di trasformare veicoli tradizionali in mild hybrid. L'azienda Newtron, pioniera italiana del settore, ha sviluppato kit che si inseriscono nel mercato con prezzi competitivi.
Caratteristiche del kit Newtron:
- Prezzo: 1.800-2.500 euro (paragonabile al GPL)
- Componenti: batteria intelligente, alternatore bidirezionale, super-condensatori
- Efficientamento: 3-5% di riduzione dei consumi
- Omologazione: necessaria come per GPL/Metano
- Durata: super-condensatori certificati per 10 milioni di cicli
Il sistema funziona trasformando l'alternatore in un motore-generatore bidirezionale che:
- Recupera energia in frenata (frenata rigenerativa)
- Inietta coppia durante l'accelerazione
- Mantiene i dati di targa del veicolo originale
5.3 Confronto costi-benefici: cosa conviene davvero
Dal punto di vista economico:
- GPL: investimento iniziale più basso, massimo risparmio su carburante
- Metano: investimento medio, buon risparmio, maggiore versatilità
- Ibrido: investimento paragonabile al GPL, benefici limitati sui consumi ma valore aggiunto nell'immagine "green"
Dal punto di vista ambientale:
- GPL/Metano: riduzioni immediate e significative di inquinanti locali
- Ibrido: benefici marginali sui consumi ma classificazione come veicolo "ecologico"
Dal punto di vista pratico:
- GPL: minor impatto su spazio e prestazioni
- Metano: maggior impatto su spazio ma nessuna limitazione parcheggio
- Ibrido: zero impatto su spazio e prestazioni
6. VOCI DAL SETTORE: TRA INNOVAZIONE E SCETTICISMO
6.1 I pionieri del retrofit: l'esperienza Newtron
Nicola Venuto, fondatore di Newtron, rappresenta la voce dell'innovazione nel settore del retrofit. Durante la presentazione del sistema mild hybrid, ha spiegato come l'azienda siciliana abbia sviluppato una soluzione che promette di prolungare la vita dei veicoli esistenti trasformandoli in ibridi con una procedura relativamente semplice.
"Il nostro kit si compone di una batteria molto particolare che integra sia la componente 12V originale che tutto quello che serve per completare l'ibridizzazione", spiega Venuto. "L'alternatore diventa bidirezionale, recuperando energia in frenata e iniettando coppia quando serve."
L'aspetto più interessante è la standardizzazione del sistema: con 10 diverse misure di batterie, Newtron copre oltre il 95% della produzione mondiale di veicoli. Questo approccio industriale promette di rendere il retrofit accessibile su larga scala.
6.2 L'analisi critica: quando il retrofit non convince
Stefan C., analista indipendente del settore automotive, offre una prospettiva più cauta sui kit di retrofit. Nel suo canale YouTube, ha evidenziato alcuni limiti strutturali di queste soluzioni:
"Il reale vantaggio di questi kit non è quel consumo ridotto che può essere del 15% in alcuni casi, ma 15% sul totale. Se hai un consumo di 7 litri, il 15% di quel 7 litri non è una cosa eclatante", osserva Stefan.
La sua analisi si concentra su aspetti pratici spesso trascurati:
- Peso aggiuntivo: 30-40 kg per i sistemi più complessi
- Compatibilità limitata: non tutte le auto sono adatte
- Costi di manutenzione: componenti aggiuntivi da gestire
- Benefici marginali: miglioramenti reali sui consumi spesso modesti
"Se si tratta solo di consumi, andrei sull'impianto GPL. Ma se hai un'auto in buone condizioni e vuoi tenerla conforme alle nuove normative, ha senso", conclude Stefan.
6.3 Il mercato risponde: opportunità e limiti
Il mercato del retrofit sta vivendo una fase di rapida espansione, stimolata dalle pressioni normative. Secondo stime di settore, il mercato globale dei kit di conversione elettrica/ibrida dovrebbe crescere significativamente nei prossimi anni.
Opportunità emergenti:
- Crescita dell'occupazione nei settori specializzati
- Sviluppo di nuove competenze tecniche
- Nascita di filiere industriali innovative
- Opportunità per officine specializzate
Limiti strutturali:
- Scalabilità limitata rispetto alla dimensione del problema
- Necessità di officine autorizzate e personale qualificato
- Complessità delle procedure di omologazione
- Incertezza normativa sui futuri sviluppi
7. VERSO UNA TRANSIZIONE SOSTENIBILE: RACCOMANDAZIONI E PROSPETTIVE
7.1 Le correzioni di rotta necessarie
L'analisi sistemica del blocco diesel Euro 5 rivela la necessità di correzioni di rotta significative per evitare che i benefici ambientali locali generino costi sociali ed economici insostenibili.
Gradualità temporale rafforzata:
Il possibile rinvio al 2026 rappresenta un primo passo nella direzione giusta, ma potrebbe non essere sufficiente. Una gradualità temporale più ampia (18-24 mesi) permetterebbe:
- Adeguamento meno traumatico del mercato
- Sviluppo delle filiere del retrofit
- Implementazione di incentivi più efficaci
Sistema di incentivi equi e mirati:
- Incentivi differenziati per reddito (bonus aggiuntivi per ISEE < 25.000 euro)
- Sostegno specifico alle PMI del trasporto con finanziamenti agevolati
- Meccanismi di leasing sociale per veicoli green a canoni calmierati
- Incentivi specifici per il retrofit (attualmente carenti)
Potenziamento infrastrutturale:
- Piano straordinario per il trasporto pubblico locale nelle aree interessate
- Accelerazione della rete di ricarica elettrica
- Integrazione multimodale ferro-strada per il trasporto merci
7.2 Il modello italiano per l'Europa
L'esperienza italiana del blocco diesel Euro 5 rappresenta un test case per le future politiche di Green Deal europeo. Il successo o il fallimento di questa transizione fornirà indicazioni preziose per altri paesi europei che dovranno affrontare sfide simili.
Elementi di successo potenziali:
- Sviluppo di un mercato del retrofit maturo e competitivo
- Integrazione tra politiche ambientali e sociali
- Soluzioni innovative per la gestione della transizione
Rischi da evitare:
- Polarizzazione sociale attorno alle politiche ambientali
- Distorsioni economiche settoriali
- Perdita di competitività delle imprese italiane
7.3 Scenari futuri: oltre il 2027
Guardando oltre il 2027, quando tutte le categorie di veicoli saranno soggette al blocco, emergono scenari diversi:
Scenario ottimista:
- Mercato del retrofit maturo e accessibile
- Parco veicoli rinnovato con tecnologie pulite
- Miglioramento significativo della qualità dell'aria
- Mantenimento della coesione sociale
Scenario critico:
- Amplificazione delle disuguaglianze sociali
- Riduzione della competitività economica
- Resistenza sociale alle politiche ambientali
- Benefici ambientali compensati da costi sistemici
Scenario di adattamento:
- Convivenza di diverse soluzioni tecnologiche
- Segmentazione del mercato per fasce di reddito
- Innovazione tecnologica come driver di sostenibilità
- Politiche di compensazione sociale
Considerazioni Conclusive
Il blocco dei diesel Euro 5 rappresenta più di una misura ambientale: è un test cruciale per la capacità dell'Italia di gestire transizioni complesse che toccano milioni di cittadini e migliaia di imprese. La sfida non è solo ambientale, ma di governance della complessità.
I paradossi emersi dall'analisi - dall'iniquità sociale di una misura progressista al trade-off tra benefici locali e costi globali - dimostrano che le politiche ambientali non possono essere valutate solo in termini di efficacia tecnica, ma devono considerare l'impatto sistemico sulla società e sull'economia.
Le soluzioni di retrofit emergono come un'opportunità per mitigare gli impatti negativi della transizione, offrendo alternative economicamente accessibili che possono prolungare la vita utile dei veicoli esistenti. Tuttavia, il loro successo dipenderà dalla capacità di sviluppare un mercato maturo, accessibile e supportato da politiche pubbliche adeguate.
Il successo della transizione dipenderà, in ultima analisi, dalla capacità di trasformare una norma di divieto in un ecosistema di opportunità che accompagni cittadini, imprese e territori verso soluzioni sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Solo così sarà possibile conciliare l'urgenza climatica con la coesione sociale, dimostrando che la transizione ecologica può essere un'opportunità di crescita inclusiva piuttosto che un fattore di divisione.
BIBLIOGRAFIA E FONTI
Fonti Originali dal Materiale Fornito:
- 1. Regione Lombardia - Misure permanenti per migliorare la qualità dell'aria
https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/aria/misure-permanenti
- 2. ASSOTIR - Blocco Euro5: imprese dei trasporti dovranno investire 1 miliardo di euro
https://www.assotir.it/notizie/news-generiche/blocco-euro5-assotir-imprese-dei-trasporti-dovranno-investire-1-miliardo-di-euro-e-insostenibile/
- 3. Repubblica Finanza - La logistica cresce, aumento del valore sul PIL al 9%
https://finanza.repubblica.it/News/2024/11/13/la_logistica_cresce_aumento_del_valore_sul_pil_al_9percento-93/
- 4. UNRAE - Analisi Book 2024 del mercato autoveicoli in Italia
https://www.unrae.it/files/Book%20UNRAE%202024_67c96d0dc278c.pdf
- 5. Decreto-Legge 12 settembre 2023, n. 121 - Misure urgenti in materia di pianificazione
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/09/12/23G00131/sg
- 6. DGR Lombardia n. 2634 del 24 giugno 2024
https://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/84996602-244e-49fc-a0b4-c85f4a2634b1/DGR+2634+24+giugno+2024+e+allegati.pdf
- 7. Video YouTube - Andrea Galeazzi - "KIT IBRIDO per TUTTI I VEICOLI (ANCHE VECCHI e COMMERCIALI)"
https://www.youtube.com/watch?v=dXTJUAvTim4
- 8. Video YouTube - Stefan C. - "Da BENZINA o DIESEL a IBRIDA con un Kit [TRUFFA O IDEA GENIALE?]"
https://www.youtube.com/watch?v=t7WVPoFzdog
Fonti Aggiuntive dalla Ricerca Integrativa:
- 9. Today.it - "Lo stop alle auto diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025 sarà rinviato?"
https://www.today.it/motori/auto-moto/novita/divieto-diesel-euro-5-dove-quando-novita.html
- 10. Fanpage.it - "Blocco alle auto diesel Euro 5 da ottobre 2025, quali Regioni sono coinvolte"
https://www.fanpage.it/politica/blocco-alle-auto-diesel-euro-5-da-ottobre-quali-regioni-sono-coinvolte-e-chi-non-potra-piu-circolare/
- 11. AGI - "Dopo Milano, anche Roma pensa al rinvio del blocco delle auto diesel Euro 5"
https://www.agi.it/cronaca/news/2025-06-15/ztl-roma-diesel-euro-5-stop-circolazione-31885511/
- 12. Il Giorno - "Diesel Euro 5, divieto verso il rinvio: Governo e Regione Lombardia"
https://www.ilgiorno.it/cronaca/diesel-euro-5-divieto-x33sx7aj
- 13. La Stampa - "Blocco dei diesel Euro 5 verso il rinvio, le mosse della Regione per salvare le imprese"
https://www.lastampa.it/torino/2025/06/14/news/diesel_euro_5_misure_regione_piemonte-15191410/
- 14. Moveo Telepass - "Incentivi auto elettriche e ibride 2025: in quali regioni sono attivi"
https://moveo.telepass.com/incentivi-regioni-2025/
- 15. Powy Energy - "Incentivi per auto elettriche: cosa cambia nel 2025 in Italia"
https://powy.energy/news/evolution-news/incentivi-auto-elettriche-italia-2025/
- 16. Vaielettrico - "Sono 5 le Regioni che offrono incentivi per le auto green"
https://www.vaielettrico.it/sono-5-le-regioni-che-offrono-incentivi-per-le-auto-green/
- 17. SNPA - "Qualità dell'aria 2024, i dati dalle regioni"
https://www.snpambiente.it/snpa/arpa-liguria/qualita-dellaria-i-primi-dati-del-2024/
- 18. Legambiente - "Mal'Aria di città 2025" [PDF]
https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/MalAria-2025.pdf
- 19. ARPA Lombardia - "Qualità dell'Aria, dati certificati per il 2024"
https://www.arpalombardia.it/agenda/notizie/2025/qualita-dell-aria-dati-certificati-per-il-2024/
- 20. Rinnovabili.it - "Qualità dell'aria 2024: l'Italia rispetta limiti PM2.5"
https://www.rinnovabili.it/clima-e-ambiente/inquinamento/qualita-dellaria-2024-italia-rispetta-limiti-pm2-5/
- 21. Research Nester - "Dimensione del mercato Kit di conversione per veicoli elettrici ibridi"
https://www.researchnester.com/it/reports/hybrid-electric-vehicle-conversion-kit-market/6660
- 22. Vaielettrico - "Newtron: il retrofit e l'innovazione elettrica è in Sicilia"
https://www.vaielettrico.it/newtron-il-retrofit-e-linnovazione-elettrica-e-in-sicilia/
- 23. Motor1.com - "Retrofit, soluzione 'economica' per tagliare costi ed emissioni"
https://it.motor1.com/news/626574/trasformazione-elettrica-retrofit-opportunita/
- 24. Andrea Galeazzi Blog - "KIT IBRIDO per TUTTI I VEICOLI (ANCHE VECCHI e COMMERCIALI)"
https://andreagaleazzi.com/kit-ibrido-tutti-veicoli-anche-vecchi-commerciali/
- 25. InsideEVs - "Come funziona (e quanto costa) trasformare un'auto termica in elettrica"
https://insideevs.it/features/445684/come-funziona-retrofit-trasformazione-conversione-auto-elettrica/
- 26. Xclimate - "Emissioni CO2 auto: che cosa sono e come calcolarle"
https://www.xclimate.net/blog/emissioni-co2-auto/
- 27. Zemo Partnership - "Lifecycle emissions from cars" [PDF]
https://www.zemo.org.uk/assets/workingdocuments/MC-P-11-15a%20Lifecycle%20emissions%20report.pdf
- 28. Al Volante - "'Carbon footprint', per capire davvero quanto inquinano le automobili"
https://www.alvolante.it/news/carbon-footprint-quanto-inquinano-automobili-375798
- 29. Geopop - "Auto a benzina vs elettriche: quale impatta e inquina meno?"
https://www.geopop.it/auto-a-benzina-vs-elettriche-quale-impatta-e-inquina-meno/
- 30. ICCT - "A global comparison of the life-cycle greenhouse gas emissions of combustion engine and electric passenger cars"
https://theicct.org/publication/a-global-comparison-of-the-life-cycle-greenhouse-gas-emissions-of-combustion-engine-and-electric-passenger-cars/
- 31. Sky TG24 - Emendamento Lega autovelox diesel Euro 5
https://tg24.sky.it/politica/2025/06/11/emendamento-lega-autovelox-diesel-euro-5
- 32. Open Online - Stop auto diesel Euro 5: Salvini, Lega, emendamento rinvio regioni
https://www.open.online/2025/06/11/stop-auto-diesel-euro-5-salvini-lega-emendamento-rinvio-regioni/
- 33. Certifico.com - Limiti emissioni veicoli Euro 5 e Euro 6: normativa e note
https://www.certifico.com/trasporto/trasporto-strada/18110-limiti-emissioni-veicoli-euro-5-e-euro-6-normativa-e-note
- 34. Comune di Torino - Qual è la differenza tra Euro 5 ed Euro 6 in termini di emissioni
http://www.comune.torino.it/ambiente/aria/faq_aria/qual-la-differenza-tra-euro-5-ed-euro-6-in-termini.shtml
- 35. Wikipedia - Euro 6
https://it.wikipedia.org/wiki/Euro_6
- 36. Eco dalle città - Auto elettriche: fino al 69% in meno di emissioni rispetto al diesel
https://www.ecodallecitta.it/auto-elettriche-fino-al-69-in-meno-di-emissioni-rispetto-al-diesel/
- 37. Transport & Environment - Le auto elettriche emettono meno CO2 del diesel nel loro intero ciclo di vita
https://www.transportenvironment.org/articles/le-auto-elettriche-emettono-meno-co2-del-diesel-nel-loro-intero-ciclo-di-vita-anche-quando
- 38. GreenMove - La produzione delle batterie Tesla rilascia lo stesso CO2 di 8 anni di guida a benzina
https://greenmove.hwupgrade.it/news/tecnologia/la-produzione-delle-batterie-tesla-rilascia-lo-stesso-co2-di-8-anni-di-guida-a-benzina-secondo-uno-studio_69540.html
- 39. Regione Lombardia - Servizio MoVe-In
https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/aria/servizio-move-in
- 40. Regione Piemonte - MoVe: Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/aria/move-monitoraggio-dei-veicoli-inquinanti#
Dott. Marco Podda
Segretario Generale Confintesa Regione Sardegna